«Le lesioni muscolari sono molto frequenti nella pratica sportiva e spesso inadeguatamente trattate. Questo accade perché sono sottostimate dallo stesso atleta che prosegue la propria attività senza richiedere consulenze o accertamenti mirati. Diventa invece fondamentale un intervento tempestivo per un recupero adeguato e più rapido. Il trattamento della lesione immediatamente dopo il trauma con bendaggi compressivi riduce estensione dell’ematoma e l’ampiezza della lesione. Una semplice azione di messa in sicurezza dell’area lesionata, riduce i tempi di recupero in maniera drastica.
Eziopatogenesi: - imperfetta preparazione o inadeguato riscaldamento; - attrezzatura inadeguata e terreno di gioco in cattivo stato; - presenza di una pregressa lesione non adeguatamente trattata
La parola all’esperto: Chiara Camporesi
Senior Physioterapist presso Poliambulatorio Mediasport
Laureata in Fisioterapia facoltà di Medicina e Chirurgia presso l’Università di Bologna
Per comprendere al meglio un argomento come questo che prevede una miriade di sfumature è necessario suddividere i traumi muscolari secondo una classificazione puramente didattica.
Le lesioni si dividono in: acute, subacute (da sovraccarico eccentrico) e croniche (fibrosi o evoluzioni di lesioni acute o subacute importanti). Le acute sono le più frequenti e si dividono in dirette (da contusione) e indirette (da iperallungamento o sovraccarico). Queste ultime a loro volta si dividono in elongazioni (senza soluzioni di continuo) e lesioni distrattive di 1°, 2°, 3°, in cui si verifica la rottura di più fibre muscolari proporzionali alla lesione. In ognuno di questi casi in acuto è necessario procedere con metodica R.IC.E. (riposo, ghiaccio, elevazione e compressione), a distanza di 5-6 giorni si possono effettuare indagini diagnostiche tramite la valutazione clinica del paziente ed ecografica che consentono di valutare l’entità della lesione ed i tempi di recupero. Nelle elongazioni si ha il dolore vivo e localizzato nel muscolo in toto. Oltre al R.I.CE. si prosegue con diatermia e ripresa dell’attività nel rispetto della sintomatologia.
Nelle lesioni di primo grado si ha dolore nel muscolo in toto anche con contrazione isometrica contro resistenza. Si procede con R.I.C.E., diatermia con riposo del muscolo interessato (8/10 gg) e ritorno in campo previo richiamo di forza specifica, esercizi di allungamento senza dolore e adeguato riscaldamento.
Nelle lesioni di secondo grado si ha dolore localizzato, spesso tumefazione che comprare anche dopo 48 h e allungamento che provoca algia. Richiede immediata immobilizzazione, per un periodo variabile a seconda dell’entità della lesione, per favorire la formazione di tessuto di granulazione, poi è necessaria una mobilizzazione per evitare che si formino aderenze fasciali. Nelle prime giornate si utilizza la diatermia in atermia, associata ad impacchi e bendaggi compressivi, per ridurre l’ematoma, successivamente per stimolare i processi riparativi insieme ad una adeguata fisioterapia e recupero funzionale.
Nelle lesioni di terzo grado si ha totale impotenza funzionale con depressione in sede di lesione. Si procede con R.I.C.E., totale riposo, diatermia e fisioterapia come nel secondo grado, ma con tempi più lunghi (50/60 giorni per la ripresa sportiva).
La fisioterapia nelle lesioni di 2° e 3° comporta inizialmente una mobilizzazione passiva associata ad esercizi isometrici specifici del muscolo leso (almeno dopo 7 gg), esercizi isotonici dei gruppi muscolari in sinergia e antagonisti lontani dal distretto leso e idrochinesiterapia (specie se il paziente da dovuto deambulare con antibrachiali). Dal 21° gg si ha la fase di rimodellamento e si inizia il recupero specifico che si propone di ripristinare l’efficienza muscolare, lo schema motorio e la forza muscolare. Per il recupero completo questa fase si avvale degli esercizi isotonici (concentrici ed eccentrici) e delle esercitazioni tecniche specifiche. Le lesioni muscolari acute da contusione sono molto frequenti negli sport di contatto (rugby, calcio…), provocano dolore localizzato che permette spesso il proseguimento dell’attività, seguito dopo qualche giorno da una ecchimosi localizzata fino ad un ematoma diffuso ed una limitazione funzionale concomitante. La terapia immediata: fermare l’attività, ghiaccio e compressione, valutazione alla palpazione e contrazione. In seguito la semplice contusione è trattata come una lesione indiretta di primo grado, la contusione media-grave confermata dagli esiti clinici ed ecografici è trattata come le lesioni di 2-3 grado. Nello sportivo la riabilitazione non si limita alla guarigione del tessuto leso e alla ripresa funzionale, ma è fondamentale il recupero completo delle gestualità sportive e un miglioramento individualizzato e specifico per lo sport, praticato per prevenire delle ricadute determinate dalla perdita di conduzione atletica, dovuta a periodi di più o meno lunghi di astinenza dalla pratica sportiva. E’ fondamentale ricordare che la guarigione non è l’atto ultimo prima della ripresa agonistica ma precede il recupero funzionale che consente all’atleta amatore o professionista di sopportare i carichi della competizione.»
In caso di lesioni muscolari, più o meno acute, l’esperienza di Kiron consiglia l’utilizzo di prodotti adeguati a trattare questo tipo di traumi ed in grado di velocizzare le tempistiche di recupero.
Nello specifico Kiron Argea è ideale per accelerare il recupero da distorsioni ed infiammazioni tendinee: si fanno impacchi con uno strato di 2-3 mm di prodotto sulla zona interessata coperto da una pellicola trasparente, e lasciare agire per almeno 2-3 ore o, per una maggiore efficacia, anche tutta la notte.
Kiron Eetedis è invece un balsamo lenitivo delle zone muscolari doloranti e contratte che va a svolgere un’intensiva azione anti-reumatica e anti-infiammatoria. Si applica direttamente sulla cute nella zona dolorante e si procede ad un massaggio fino al completo assorbimento.