Quando e come hai iniziato a praticare il tuo sport?
Quando ancora frequentavo le scuole medie il professore di educazione fisica mi consigliò una squadra per provare con l’atletica leggera. Già al primo giro di pista sentivo di voler tentare le lunghe distanze, non ho mai avuto le marce, né la testa adatta alla velocità. Passai dai 1500 m., ai 3000 m. per poi “inciampare” per caso nei 3000 m. A 19 anni mi regalai la mia prima sky-race, fu il giorno del mio compleanno. Ricordo la sveglia alle 5 del mattino e via verso il Bettelmat. Da lì non riuscii più a smettere, la montagna regala troppe emozioni. Con il tempo abbandonai l’atletica perché gli orari della squadra non erano più compatibili con quelli richiesti dall'Università che era anche un po’ fuori porta. In quegli stessi anni incontrai il fondatore di una squadra di triathlon, che in realtà incorpora più di una decina di discipline, tra cui anche la corsa. Conquistata da quello spirito sportivo e forse anche dalla curiosa maglia pezzata come le vacche ( è il termine tecnico della bovina che ha avuto almeno un vitello, non una parolaccia), entrai nel Friesian Team. Più che un ingresso in società fu un’adozione. Grazie a loro scoprii l’esistenza degli ultratrail, il Friesian organizza una gara sino a 150 km sull’isola di BoaVista, a Capo Verde e giovanissima ci andai come volontaria. Mi immaginavo di trovare supereroi e super muscoli al limite dell’umano, invece trovai persone normalissime, ma con una grandissima tenacia e forza di volontà. Mi insegnarono una grande lezione e li iniziai a pensare che li avrei presi da esempio, che avrei voluto provarci anche io.
Cosa ti piace di più del tuo sport?
Il contatto con la natura, la capacità che ha di sgrovigliarti i pensieri e l’anima. Ti immerge in ambienti stupendi mettendoti alla prova, facendoti conoscere te stesso e forse anche aiutandoti a farci la pace.
Le gare di trail ti danno la sensazione di trovarti in mezzo al nulla, ma sentirti a casa, ospite e parte di ciò che ti circonda, con la consapevolezza di avere addosso ciò che è realmente necessario: l’essenziale.
Credo che questi tre aspetti possano essere riassunti con “puro senso di libertà”.
L’incontro della semplice umanità: queste esperienze mettono tutti alla pari, sullo stesso piano, non importa quanto tu sia ricco o povero, importante o sconosciuto; mostra la semplice essenza di chi si mette in gioco e crea un forte legame con chi si incontra, sia di solidarietà che di condivisione, proprio come il vivere assieme un’avventura.
Quali sono le 3 doti fondamentali per eccellere nel tuo sport?
Per eccellere non saprei, forse basta il profondo amore per ciò che si fa. Essenziali, credo siano l’amare l’ambiente che ti circonda ed endurance fisico, ma soprattutto mentale.
Descrivici la tua giornata tipo:
La cosa più complicata è data dal fatto che non ho giornate tipo. Lavorando come libero professionista per 3 strutture differenti, ho giornate variegate sia come orari che come luoghi quindi si gioca sempre agli incastri.
Oggi ad esempio mi sono alzata alle 6, colazione, corsetta nei miei boschi, poi lavoro sino alle 21 con la possibilità di dover fare anche la notte. Altre volte riesco ad incastrare un’ora di nuoto in pausa pranzo e le giornate o mezze giornate libere le investo in montagna.
Quali esercizi pratichi abitualmente per allenarti?
Esercizi a corpo libero, molti addominali soprattutto, la corsa non si fa solo con le gambe e la montagna pretende tanta forza.
Che rapporto hai col cibo?
Sinceramente non ho mai inseguito la linea. Ho avuto la fortuna di crescere con un'alimentarista in casa per cui ho avuto un’educazione alimentare corretta.
Mi basta mangiare bene per prendermi cura di me.
Per gli sportivi, oltre a una corretta alimentazione è importante anche l'integrazione, che tipo di integratori utilizzi? Che beneficio hai notato?
L’integrazione è utile dove l’alimentazione non basta da sola, questo è per me il caso dei sali minerali in estate (Dioniso) e di vitamine (Minervit) e proteine nelle fasi di carico.
I sali minerali mi sono quasi essenziali, mi restituiscono energia e concentrazione, sia durante gli allenamenti che dopo, nel recupero. Spesso capita di avere i crolli di stanchezza dopo la sessione di corsa specialmente se fa molto caldo o si fanno molti chilometri. Soprattutto se si deve scappare subito a lavoro e si deve essere reattivi, bere dei sali aiuta la ripresa sia fisica che mentale.
Gli integratori proteici invece mi aiutano ad accorciare i tempi di recupero e quindi anche ad avere minor probabilità di infortuni poiché favoriscono la riparazione dei microdanni muscolari.
Assumi integratori anche mentre ti alleni o in gara? In che modo?
Certo, soprattutto se la gara è molto lunga. Sopra le 3-4 ore di gara/allenamento assumo alimenti a base di carboidrati a lungo rilascio. Se si prolunga anche oltre la decina passo anche a fonti proteiche.
Se le giornate sono calde anche i sali minerali assumono la loro importanza e solamente l’acqua non basta più.
In situazioni estreme, quando si finisce per correre di notte e magari non si parte poi così riposati, introduco anche integratori che mi aiutino a mantenere l'attenzione.
Quali benefici hai notato utilizzando i prodotti Kiron?
Prima di tutto non ledono lo stomaco, li ho utilizzati anche durante le competizioni e non ho avuto problemi gastrici (una delle principali cause che fermano un ultratrailer in gara), oltre tutto i gusti di Dioniso e Ares sono gradevoli e ne invogliano l’assunzione.
Ho provato Ares e mi sono trovata bene, rilascia energie poco per volta senza causare i rebound insulinici.
Argea mi ha sorpresa e mi ha aiutata a riprendermi in un attimo dopo una brutta caduta.
Quali consigli daresti a chi pratica il tuo sport a livello agonistico dal punto di vista dell'alimentazione e dell'integrazione?
Non saprei, ogni persona è diversa è ha differenti esigenze, sicuramente rimangono valide le regole base di una buona alimentazione e l’integrazione andrebbe gestita a seconda di ciò di cui si sente la necessità.
E invece a chi pratica il tuo sport a livello amatoriale?
Credo che valga lo stesso che per gli agonisti. Prendersi cura di sé a seconda delle proprie necessità. Imparare a conoscersi pian piano.
Quali sono le problematiche fisiche più frequenti nel tuo sport? Hai qualche rimedio rapido o trucco per prevenirle?
Infortuni per traumi ed usura, e problemi gastrici.
Per la prevenzione degli infortuni vi è solo un buon allenamento di base e il fare tutto gradatamente, ascoltarsi e riposare quando necessario.
Per problemi gastrici serve fare attenzione a ciò che si mangia-beve e anche stare sereni, lo stress non aiuta mai.
Hai un rito scaramantico prima della gara?
Se la gara è importante tengo la notizia per me finché non arrivo al traguardo, a volte nemmeno i miei genitori sanno dove sono sparita alle 4-5 del mattino.
Ad ogni gara invece, durante il countdown di partenza, guardo la montagna che attende e tra me e me gli chiedo il permesso di poter essere accolta, di poter avere un’esperienza positiva e spero di poter offrirgli il meglio di ciò che so fare.
Un consiglio a chi vuole avvicinarsi al tuo sport (bambini o adulti)?
Forza! Mettete da parte la paura di non farcela, di non essere adatti, accantonate l’idea di “dover avere il fisico per certe cose”, quello verrà con il tempo. Se pensate possa piacervi, provateci davvero, dando al vostro corpo il tempo di adattarsi, con sforzi graduali e pian piano avrete le vostre soddisfazioni e spero anche nuove emozioni. Non dimenticate mai di amare quel che fate, di non sentirlo un obbligo e soprattutto non dimenticate di divertirvi!
Che rapporto hai con gli altri sport? Ne segui qualcuno in particolare?
Rispetto ogni altro sport e sportivo, ogni disciplina richiede dedizione, amore e sacrifici.
Non seguo nessuno sport in particolare alla televisione e non ho simpatia per il calcio in particolare che a mio parere è ormai classificabile più come business che come sport. Preferisco seguire la partita di calcio dell’oratorio.
Mi piace di più seguirli dal vero, tentarli mettendomici in gioco o piuttosto ascoltare qualcuno di appassionato raccontare che cosa combina o che cosa gli piace. Che sia arrampicare sulle sequoie o giocare a bocce, non è tanto il livello o la tipologia della disciplina ad affascinarmi, ma piuttosto l’entusiasmo e il luccichio che appare negli occhi di chi ne parla.